Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio e la storia del territorio

Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio è un importante attrazione ed imperdibile sito storico e naturalistico.

La villa risale alla seconda metà del ‘700 ed è composta da un complesso architettonico e da un grande parco di interesse naturalistico ed archeologico.

Nel 1980 il Comune di Porto Sant’Elpidio acquistava la proprietà dagli eredi Baruchello, destinandola a luogo di manifestazioni culturali, promozionali e convegni.

Villa Baruchello e il sistema delle ville poderali

Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio fa parte del tessuto di ville del territorio (Murri, Zuccheri, Trevisani, Rutigliano, Maroni, Bezzi) che nel tempo hanno svolto varie funzioni economiche.

Fino alla fine del XIX secolo l’economia locale si basava prevalentemente sull’agricoltura e, limitatamente, sulla pesca.

Le terre appartenevano a famiglie nobili che talvolta potevano vantare illustri familiari assurti a cariche ecclesiastiche di alto livello.

Le ville erano quindi “residenze di campagna” con prevalente funzione di gestione dei poderi circostanti.

I possedimenti Bonafede alla Marina di Porto Sant’Elpidio

In questo senso Villa Baruchello, in precedenza denominata Villa Fonteserpe, rappresenta in pieno l’antica evoluzione economica elpidiense.

Risulta infatti essere appartenuta alla nobile famiglia Bonafede originaria della vicina Monte San Giusto (www.fermomusei.it), che già intorno al 1500 aveva avuto l’antenato Nicolò Bonafede elevato al rango di vescovo.

Lo studioso locale Giovanni Tombolini (1) riporta della denominazione dell’attuale fosso di Pescolla, nei pressi della villa, come Fosso Tumalione Bonafede in prossimità della villa, dal nome di un altro esponente della potente famiglia.

L’ala nord del fabbricato oggi conosciuta come Limonaia era adibita a deposito di prodotti agricoli, mentre la parte ad est si compone di due corpi di fabbrica quadrangolari che avevano destinazione residenziale.

I due corpi residenziali sono uniti da un corridoio parzialmente vetrato sul lato est, sopraelevato su un portico, che mette in comunicazione l’accesso della proprietà con il parco retrostante.

L’evoluzione novecentesca e la nuova borghesia industriale

Negli anni 30 Mario Baruchello (2), industriale chimico ed esponente delle organizzazioni industriali dell’epoca, acquista la villa.

Dapprima a capo della Federazione Nazionale degli artigiani, Baruchello viene nominato nel 1938 membro della Corporazione della chimica (G.U. Regno d’Italia del 22 Aprile 1938).

Presumibilmente in quegli anni, i Baruchello usano la villa come residenza di vacanza, che perde in tutto o in parte la caratteristica di villa agricola.

Venendo ai tempi recenti, dopo anni di chiusura, viene acquistata dal Comune.

Il parco di Villa Baruchello: ricchezza naturalistica ed evidenze archeologiche

Il parco della villa val bene una visita e si divide, come di moda ai tempi dell’edificazione, in giardino e bosco.

Nel giardino vicino alla villa troviamo palme di diverse specie (Palma delle Canarie, Palma nana, e Palma da cocco), troviamo ancora esemplari di Cedro, Pino domestico, Pino di Aleppo, Pino marittimo, Pino nero, ma anche tigli, tassi, cipressi e platani.

Il bosco è prevalentemente di lecci ma non mancano querce e pini.

La bellezza del parco-giardino deve molto alla sapiente disposizione della fontana centrale e dei diversi livelli che accompagnano il declivio collinare.

Scalette e muretti che separano le diverse zone sono arricchite da una teoria di vasi in terracotta nella parte più vicina alla villa.

Le scalette oltre la fontana, che introducono alla zona boschiva, sono invece sormontate da sfingi marmoree di gusto orientale.

Non lontano troviamo un Sileno con funzione di fontanella ed una Gorgone, ed una pergola con tavolo da giardino e panche marmoree.

Sempre il Tombolini (3) ipotizza la preesistenza di una più antica villa romana, da cui sarebbero stati tratti materiali ed elementi decorativi utilizzati per arricchire la sontuosa villa.

Per ultimo annotiamo la ricchezza delle sorgenti della zona, canalizzate in un pozzo a monte della villa, per poi alimentare la fontana fino a terminare in una vicina vasca di scolmo.

 

(1) Giovanni Tombolini – Anna Rita Traini Comune di Porto Sant’Elpidio Assessorato alla cultura – Porto Vecchio Anno 3 Luglio 2004 pag. 14

(2) Giovanni Tombolini – Anna Rita Traini Comune di Porto Sant’Elpidio Assessorato alla cultura – Porto Vecchio Anno 3 Luglio 2004 pag. 13

(3) Giovanni Tombolini – Anna Rita Traini Comune di Porto Sant’Elpidio Assessorato alla cultura – Porto Vecchio Anno 3 Luglio 2004

 

 

JoinMarche