Vacanze Covid: ritorno al turismo sostenibile

Vacanze Covid e sostenibilità sono i temi che l’epidemia di coronavirus ha portato all’ ordine del giorno in tutto il mondo, nel settore dei viaggi, del turismo e delle esperienze.

Mentre l’Italia sta lentamente riaprendo aziende e pubblici esercizi, la filiera del turismo si prepara alla stagione estiva ragionando dell’evoluzione del mercato turistico e delle sue prospettive.

Vacanze Covid, una chance in più per l’extra-alberghiero

In un mercato che subirà una riduzione dei volumi per l’imminente stagione, gli operatori prevedono un’impennata per il settore extra-alberghiero.

L ’estate 2020 vedrà in prevalenza la prenotazione di ville e case vacanza da parte di turisti nazionali, che potranno in tal modo evitare centri vacanze o residence particolarmente affollati.

Le case vacanza disseminate nel territorio permetteranno così di poter recuperare una dimensione “naturale” del soggiorno vista l’assenza di spazi condivisi tipica di hotel, centri vacanza e residence.

Questa tipologia di struttura permette una maggiore sostenibilità per gli ospiti in arrivo, tranquilli di potersi rilassare in una struttura ad uso esclusivo, senza continuamente confrontarsi con le esigenze di distanziamento.

Spiaggia Covid, come andare in spiaggia nelle Marche

Molti di noi si chiedono come si potrà andare al mare questa estate.

La Regione Marche ha puntato ad una maggiore sostenibilità per la fruizione delle sue spiagge.

L’ordinanza appena emessa per le spiagge delle Marche prevede l’apertura dal 29 Maggio degli stabilimenti balneari.

Gli ombrelloni saranno a 4,50 metri di distanza l’uno dall’ altro e le file saranno a 5 metri le une dalle altre, regalando spazio in abbondanza agli utenti del singolo ombrellone.

Certamente questa misura comporterà un sacrificio per i gestori, a tutto vantaggio della clientela che godrà di spazi eccezionali.

La prospettiva di sostenibilità del turismo negli anni  ‘20

Negli ultimi decenni, il turismo ha già cambiato prospettiva rispetto al turismo di massa dello scorso secolo. Quel tipo di turismo ha causato lo spopolamento di alcune città da parte dei residenti e, al contrario, località invase dai turisti, e scarsi benefici economici per l’economia locale in ragione di flussi gestiti da grandi operatori.

La crisi del 2020 potrà probabilmente accelerare tendenze già chiare verso una riduzione dell’impatto della presenza turistica.

L’uso responsabile delle risorse locali, la riduzione del trasporto aereo a favore di una dilatazione dei tempi del viaggio, la scelta di strutture aggiornate sotto il profilo energetico, responsabilità sociale e fiscale dei portali di prenotazione, sono le sfide principali per viaggiatori, comunità ospitanti ed operatori.

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