Abbazia di Fiastra, parco naturale e monastero

Abbazia di Fiastra, detta anche Abbadia di Chiaravalle Fiastra, è un monastero cistercense che ha conservato una sua integrità nell’arco della storia.

L’abbazia si presenta unitariamente rispetto al circostante territorio agricolo/forestale e rappresenta una vera e propria eccellenza del territorio delle Marche.

La riserva naturale dell’Abbazia di Fiastra

Per il suo interesse architettonico e naturalistico il complesso dell’ Abbazia di Fiastra è divenuto Riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra.

Dal punto di vista naturalistico il territorio dell’ Abbazia di Fiastra è parzialmente boschivo con rilevanti residui di foresta planiziale.

I boschi planiziali si formarono in Europa a partire dai 6.000/7.000 anni a.C.  grazie al favorevole connubio tra aumento delle temperature e piovosità.

Essi ricoprivano in epoche preistoriche gran parte delle zone pianeggianti italiane a partire dalla pianura padana.

Queste macchie formate da una prevalenza di latifoglie, tigli, olmi e querce,  furono disboscate a più riprese dai Romani in poi fino alla quasi completa scomparsa.

Oggi resistono in porzioni molto limitate del territorio nazionale, e questa zona ne rappresenta uno dei più significativi esempi.

Caratteristiche architettoniche dell’Abbazia di Fiastra

La fondazione di questo notevole complesso architettonico avvenne per mano di dodici monaci cistercensi.

Nel  1.142 essi si prefissero lo scopo di riportare la vita monastica all’originale purezza e severità, contro la dominante tradizione monastica cluniacense dell’epoca.

Come storicamente accade, i monaci prelevarono dai vicini resti romani di Urbs Salvia gran parte dei materiali necessari alla costruzione.

Nella struttura architettonica del monastero riportarono la severità dell’interpretazione della regola Benedettina, evitando strutture troppo elaborate e ricchezza decorativa.

Da questo punto di vista il Refettorio dei Conversi, all’interno dell’ Abbazia di Fiastra, incarna pienamente questo ideale di maestosità priva di ridondanze.

Il soffitto a volte è sostenuto da sei colonne romane e viene illuminato da monofore romaniche sulle pareti.

Dopo la passeggiata naturalistica e la visita al monastero, è d’obbligo visitare l’ala sud della struttura, riconvertita nel 1800 a residenza nobiliare.

La ricca famiglia Giustiniani Bandini abbellì ed arricchì questo nuovo palazzo con affreschi, decorazioni, mobili pregiati e trompe l’oeil.

Terminata la visita cosa c’è di meglio che rilassarsi e magari prendere il sole nel parco dell’ Abbazia di Fiastra oppure approfittare del vicino maneggio per una passeggiata a cavallo?

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