Storia romana nel Piceno

La storia romana trova importanti testimonianze nel territorio delle Marche. I romani, antichi colonizzatori del piceno, hanno qui lasciato un’indelebile testimonianza che possiamo ritrovare nei resti degli insediamenti o nelle opere ancora integre progettate e realizzate nelle Marche, come il Teatro di Falerone e le Piscine Romane di Fermo.

Il piccolo comune di Falerone, lungo la strada che da Fermo arriva fino ai Monti Sibillini, conta oggi circa 3000 abitanti e sorge su un territorio collinare. Il suo stemma raffigurante un’armatura medievale ricorda la dominazione del paese da parte della locale Signoria di feudatari sassoni, che crearono un proprio stato facendo di Falerone la sua capitale. Lo stesso stemma racconta anche della storia romana di questo territorio: ha infatti al suo interno una banda rossa su sfondo blu con su scritto S.P.Q.F che testimonia la grandezza e lo splendore della città romana di Falerio Picenus sorta in questo comune nel 29 a.C.

Il territorio del Comune comprende anche la pianura che si estende dolcemente fino al fiume Tenna dove prende il nome di Piane di Falerone. Questa zona, per la sua posizione strategica ha una forte valenza nella  storia romana, e la stessa città di Falerone rivaleggiava per importanza, in epoca romana, con la vicina Fermo.

Tra i principali eventi della storia romana in questo territorio si riporta la battaglia del 90 a.C. ai piedi del Mons Falarinus , quando i Romani guidati da Pompeo Strabone furono sconfitti dai piceni che così impedirono ai Romani la conquista di Fermo; tuttavia, l’anno successivo i piceni non riuscirono a ottenere lo stesso felice risultato e nel 29 a.C. nacque la colonia di Falerio Picenus, punto di snodo fra Firmum (Fermo), Urbs Salvia (Urbisaglia) e Ausculum (Ascoli). Come testimoniano le due porte a nord e a sud della città essa era strutturata inizialmente come castrum romanum poi convertito, come frequentemente avvenuto nella storia romana, in un insediamento abitativo.
Molto importanti sono i reperti relativi a quel periodo storico, ma senz’altro il monumento che meglio si è conservato è il teatro iniziato in età augustea e ultimato sotto Tiberio, situato nella zona di Piane di Falerone. L’attività teatrale, in epoca romana, godeva di grossa considerazione e in genere aveva luogo nel corso di feste religiose oppure per celebrare dei successi militari. Questo teatro romano lascia stupefatti per l’ampiezza della “cavea” (platea) che è in grado di contenere oltre 1600 spettatori. Rivestita con lastre di calcare, era scandita da quattro cunei, ognuno dei quali dotati di cinque scalinate e un diazoma. Soltanto i primi due ordini di gradinate sono sopravvissuti allo scorrere del tempo, tuttavia la struttura del teatro è facilmente riconoscibile. La summa cavea, cioè la parte più alta delle gradinate in cui aveva accesso il popolo, era invece sostenuta da pilastri in laterizio corredati da semicolonne ionico-corinzie, di cui oggi purtroppo restano soltanto le basi.

Dell’edificio scenico si è conservata la facciata del proscenio, articolato in tre nicchie semicircolari che si alternano a quattro rettangolari, attrezzato con due scale che permettevano agli attori di accedere al palcoscenico.

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