Dea Cupra, storia e miti delle Marche

Cupra Marittima deve il suo nome alla Dea Cupra, il cui culto era presente in questi territori, abitati dalla preistoria.

L’eccezionale posizione geografica di Cupra ha infatti favorito gli insediamenti umani fin dal paleolitico lungo la valle del Menocchia. I costoni della valle esposti a sud davano riparo, anche durante le glaciazioni, ai gruppi umani insediati nell’area.

In epoca storica il territorio di Cupra Marittima fu abitato dai Piceni, consolidandosi come centro di commercio tra Oriente ed Italia tirrenica.

L’Abate Giuseppe Colucci (Penna San Giovanni 1752- Fermo 1809) afferma a tale proposito:

“Cupra Marittima è stata una delle città littorali della nostra picena nazione”.

In epoca romana Plinio parla di “Cupra Oppidum”, cioè di un insediamento cittadino fortificato di media grandezza.

I resti romani sono infatti visibili in svariate parti del territorio cuprense, specie nella zona denominata Civita (foro, ville romane).

Dopo la distruzione da parte dei barbari dell’insediamento romano, la popolazione di Cupra Marittima ripara sulle alture circostanti fondando il Castello di Marano e di Sant’Andrea.

Il nucleo di Marano costituisce oggi il bellissimo borgo medievale alto, mentre del Castello di Sant’Andrea rimangono importanti resti, che nel 2003 sono stati oggetto di restauro.

La Dea Cupra, le origini del culto

Il nome della cittadina picena deriva dal culto della dea Cupra, dea romana che incarna una delle trasfigurazioni ancestrali delle divinità femminili primordiali.

La Dea Cupra è l’emblema del principio creatore femminile, venerato nella fase matriarcale delle popolazioni preistoriche.

Il mito della Grande Madre si incarna infatti nelle Veneri di innumerevoli popolazioni indoeuropee e non, vestendo da popolo a popolo sembianze differenti.

La Bona Dea latina piuttosto che Gea, Ishtar, Astarte, Afrodite rappresentano aspetti peculiari che la Grande Madre riassumeva in modo totalitario nelle popolazioni preistoriche.

La dea Cupra, di origine umbro-tirrenica è una dea legata al mondo sotterraneo, dea delle acque e della fecondità.

Il luogo del tempio, la cui presenza nel territorio di Cupra è storicamente accertata, non è tuttavia stato localizzato esattamente.

Di certo era un importantissimo luogo sacro (oggetto delle attenzioni religiose da parte dell’imperatore Adriano), visitato da stranieri e di conseguenza anche luogo di commercio.

Seguire le tracce della divinità sul territorio è probabilmente impossibile, vista la distruzione del patrimonio storico di epoca romana.

Riesce invece semplice e spontaneo al viaggiatore apprezzare la dolcezza del clima e la bellezza dei luoghi che hanno accolto il culto di Cupra costituendone un’ideale cornice.

 

 

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