San Filippo Neri, la Chiesa di Fermo

San Filippo Neri, conosciuto come il Santo della gioia, dell’allegria e come ideatore dell’oratorio come luogo educativo e di incontro per ragazzi, fu a Fermo, nelle Marche, nel 1582, quando Padre Flaminio Ricci, nobile fermano divenuto Superiore Generale dei padri filippini a Roma, portò a Fermo La Congregazione dei  padri dell’Oratorio.

Dapprima la Congregazione fu ospitata nella Chiesa di San Gregorio, ma successivamente venne eretta la Chiesa di San Filippo Neri.

La costruzione iniziò nel 1594 e si protrasse per alcuni anni, fino all’apertura al culto nel 1607.

San Filippo Neri ha lasciato una fortissima impronta culturale nelle Marche, come testimoniano toponimi e chiese dedicate a questo santo.

Lo spirito di San Filippo Neri è ben riassunto nella gioia contagiosa del suo operare e nell’intuizione fondante degli oratori.

In quell’ epoca le scuole esistevano solo per nobili e ricchi e l’educazione era differenziata in base al genere.

L’idea degli oratori ed il modello educativo paritario per i bambini ed i ragazzi che li frequentavano, era semplicemente rivoluzionaria.

La gioia, l’ironia e la popolarità di questo Santo si può ben rapportare ad uno scritto che si dice abbia profondamente caratterizzato la formazione del giovane Filippo, cioè “Motti e facezie del piovano Arlotto”.

Questo scritto anonimo, parte della letteratura ironica delle novelle tra 1300 e 1400, racconta degli scherzi da prete di Arlotto.

L’umorismo del personaggio storico cui si è ispirato l’autore del testo è testimoniato persino dalla scritta riportata sulla sua tomba:

“Questa sepoltura il Pievano Arlotto la fece fare per sé, e per chi ci vuole entrare.”

La Chiesa di San Filippo Neri a Fermo, è adiacente al Tribunale, nella zona dei palazzi gentilizi della città.

Ha una pianta a croce latina con numerose cappelle laterali; la facciata, incompiuta, presenta un bellissimo portale in pietra d’Istria.

Ricchissima di dipinti ed affreschi, in parte andati perduti, ha ospitato la Natività realizzata da un giovane Rubens con tratti pittorici ispirati al Caravaggio.

E’ una delle opere d’arte più note dell’area fermana, temporaneamente accolta presso la Pinacoteca civica di Fermo, città ricca di attrazioni artistiche da visitare.

Grazie all’ intervento congiunto pubblico/privato, non ultimo il patrocinio del Fai, la chiesa restaurata sta per essere restituita al pubblico.

Dopo anni di chiusura ed abbandono non va persa l’opportunità di visitarla.

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